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6 case in cooperativa

6 CASE IN COOPERATIVA IN LOCALITA’ “SANTO STEFANO” A CAROBBIO DEGLI ANGELI (BG)

 

 

RESIDENZIALE – NUOVI EDIFICI UNIFAMILIARI

 Progetto Realizzato

L’intervento, è posto alla pendici di una zona collinare, fortemente connotata dalla presenza del borgo storico di vocazione rurale.

 

Il lotto edificato, di limitate dimensioni, è inserito all’interno di un Piano di Zona per l’Edilizia Economica e Popolare che, oltre ad individuare l’assetto generale del comparto, definisce anche gli spazi per le funzioni collettive e aggregative (verde pubblico, percorsi pedonali, parcheggi, accessi carrali, ecc.).

 

Principalmente, il progetto ha posto una specifica attenzione affinché, pur non trascurando le imprescindibili “evocazioni della memoria” legate agli archetipi del luogo, venisse superata la schematica soluzione dell’edificio a schiera, particolarmente diffusa tra gli edifici a costo contenuto della zona (quali certamente devono essere quelli edificati in aree convenzionate come quella oggetto di intervento).

 

In questo senso, si è cercato di stabilire un “rapporto” con il “contesto antropico” (che per le tematiche affrontate dal progetto, si rispecchia nel modo con cui l’uomo si è insediato nel sito e, conseguentemente, l’architettura che ha prodotto), attingendo alle “suggestioni” presenti nel borgo; cercando cioè di darne una riproposizione attualizzata e coerente con la dimensione e la tipologia dell’intervento.

 

La ricerca di chiarezza compositiva ha avuto come elemento fondante, nella definizione del progetto, la distinzione tra spazio comune (di uso aggregazione e di collegamento con gli spazi pubblici del piano), e spazio privato (destinato ad una fruizione introspettiva).

 

Nello specifico, è stato riproposto il tema del percorso di uso pubblico “delimitato lateralmente” da superfici alte e chiuse (le murature in pietra che connotano fortemente le tipologie costruttive del luogo), che poi si aprono sui patii domestici interni, sempre delimitati in termini “spaziali” su tre lati, destinati allo svolgimento delle funzioni quotidiane (pranzo all’aperto, gioco bambini, ecc.).

 

Il concetto spaziale di “percorso delimitato” da muri alti, ripreso nel progetto dal vialetto centrale di accesso pedonale alle singole unità abitative, è consolidato nella “percezione visiva ed emotiva” degli abitanti di “Borgo S. Stefano”.

 

Gli spazi porticati ritmati da pilastrature, la corte chiusa, lo spazio “protetto” del patio interno, sono tutti luoghi “riparati allo sguardo estraneo” che, oltre a generare un collegamento inconscio con le costruzioni radicate nel luogo, danno sicurezza e consapevolezza di una fruizione intima degli spazi privati.

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